venerdì 8 giugno 2012

Spazio Relazione Corpo” | Lectio magistralis di Umberto Galimberti-Il corpo nella cultura occidentale | Silvio Giordano-Morbus Sine Materia II

La 4a edizione del Festival Città delle 100 scale, dedicata al tema “spazio relazione corpo”, sarà inaugurata venerdì 15 giugno, alle ore 17.00, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi della Basilicata in Via Nazario Sauro, da una Lectio magistralis di Umberto Galimberti dedicata al tema Il corpo nella cultura occidentale e dal lavoro di Silvio Giordano Morbus Sine Materia II.

UMBERTO GALIMBERTI  Il corpo nella cultura occidentale
C’è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore sapienza
F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra

 Il corpo parla simbolicamente… nel senso di abolire la barra che l’ha separato dall’anima. E’ questa separazione infatti che ha inaugurato il pensiero della metafisica e della psicologia occidentali, che da sempre si sono fondate su antitesi di valori (corpo/anima, vero/falso, bene/male, bello/brutto, reale/ideale…). “La credenza fondamentale dei metafisici è la credenza nelle antitesi dei valori” (Nietzsche).
Il corpo apre invece all’ambivalenza. E’ l’incontro con il suo sorgere immotivato e il suo ambivalente apparire, che dice di essere questo, ma anche quello. E per questa sua natura ambivalente il corpo è una riserva infinita di segni davanti alla cui sovrabbondanza il sapere stesso mostra la sua incapacità a ordinare, a classificare, a iscrivere fino in fondo, perdendo così la sua presa.
Il corpo rimette così in gioco la sua natura polisemica e fluttuante. Si rifiuta di offrirsi all’economia politica esclusivamente come forza-lavoro, all’economia libidica esclusivamente come fonte di piacere, all’economia medica come organismo da sanare, all’economia religiosa come carne da redimere, all’economia dei segni come supporto di significazione. In questo suo rifiuto, il corpo sottrae a tutti i saperi il loro referente, e alle economie il loro senso. E tutti li fa oscillare.
Per Galimberti, riproporre oggi l’ambivalenza del corpo e della sua realtà significa scoprire il corpo come il custode di un senso che sta prima di ogni significato, e che nessun significato promosso dalla decisione scientifica può abolire, perché è prima di ogni inizio e continua oltre ogni conclusione. Ed è questa la sfida del corpo…
Silvio Giordano | Umberto Galimberti

Silvio Giordano MORBUS SINE MATERIA II
E’ straordinario che sia così perfetta l’illusione che la bellezza è bontà.
Lev Tolstoi

La pornografia non conosce l’uomo che ha di fronte ma il suo corpo, la medicina non conosce l’uomo che ha di fronte ma il suo organismo. La moda espone solo corpi “prefabbricati” non persone, lo sport vuole solo dei cyborg perfetti e vincenti pronti a salire sul podio, nei social network il culto del se è la prima regola.
Se la società contemporanea non trattasse il proprio corpo e il corpo degli altri come qualcosa di esterno forse il mondo non sarebbe quel luogo freddo e cinico che sta diventando.
Morbus Sine Materia II è il secondo capitolo della ricerca artistica di Silvio Giordano. Una proiezione di lavori fotografici come accompagnamento della Lectio Magistralis di Umberto Galimberti. Sculture e installazioni che affrontano vari temi come le condizioni sociali umane, il fanatismo religioso, l’ibridazione scientifica , la ricerca della perfezione estetica dell’uomo attraverso la cosmetica, il consumismo di massa e le catastrofi ambientali nucleari come deformazione corporea. Lo scopo è quello di creare una criticità nel fruitore attraverso immagini poetiche ed inquietanti. Ricordandoci che morto il corpo, muore anche l’anima.