Partecipazione è la parola chiave di Private Conversation | Contemporary Theater, spettacolo multimediale tra Arte Contemporanea e Teatro, regia di Elisa Laraia. Un flash mob sui social network coinvolgrà il 10 ottobre a Potenza centocinquanta fruitori | attori, per uno spettacolo che nel suo concept affronta la relazione tra “uomo e architettura”, “corpo e mente”. Attori nei palchi e nella platea, pubblico sul palcoscenico ribaltano lo spazio scenico, in un dinamismo tra reale e virtuale, tra ruoli e identità, oltre ogni convenzione. L’artista lucana Elisa Laraia, con Monica Nicastro e Mio D’Andrea, ai quali si affiancano Giovanna D’Amato, per la colonna sonora dal vivo, e Davide Coluzzi DAZ, per la tecnica del video mapping, guida il fruitore oltre la linea fisica dell’architettura teatrale, tramite l’urban screen di Private Conversation, per guardarvi dentro da protagonista.
Festival Città delle 100 Scale MERCOLEDI 10 OTTOBRE 2012 4 repliche h. 19.00 | h. 20.00 | h. 21.00 | h. 22.00 Teatro Francesco Stabile Potenza
venerdì 8 giugno 2012
Spazio Relazione Corpo” | Lectio magistralis di Umberto
Galimberti-Il corpo nella cultura occidentale | Silvio Giordano-Morbus
Sine Materia II
La 4a edizione del Festival Città delle 100 scale, dedicata
al tema “spazio relazione corpo”, sarà inaugurata venerdì 15 giugno,
alle ore 17.00, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi della
Basilicata in Via Nazario Sauro, da una Lectio magistralis di Umberto
Galimberti dedicata al tema Il corpo nella cultura occidentale e dal
lavoro di Silvio Giordano Morbus Sine Materia II.
UMBERTO GALIMBERTIIl corpo nella cultura occidentale
C’è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore sapienza
F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra
Il corpo parla simbolicamente… nel senso di abolire la barra che
l’ha separato dall’anima. E’ questa separazione infatti che ha
inaugurato il pensiero della metafisica e della psicologia occidentali,
che da sempre si sono fondate su antitesi di valori (corpo/anima,
vero/falso, bene/male, bello/brutto, reale/ideale…). “La credenza
fondamentale dei metafisici è la credenza nelle antitesi dei valori”
(Nietzsche).
Il corpo apre invece all’ambivalenza. E’ l’incontro con il suo
sorgere immotivato e il suo ambivalente apparire, che dice di essere
questo, ma anche quello. E per questa sua natura ambivalente il corpo è
una riserva infinita di segni davanti alla cui sovrabbondanza il sapere
stesso mostra la sua incapacità a ordinare, a classificare, a iscrivere
fino in fondo, perdendo così la sua presa.
Il corpo rimette così in gioco la sua natura polisemica e fluttuante.
Si rifiuta di offrirsi all’economia politica esclusivamente come
forza-lavoro, all’economia libidica esclusivamente come fonte di
piacere, all’economia medica come organismo da sanare, all’economia
religiosa come carne da redimere, all’economia dei segni come supporto
di significazione. In questo suo rifiuto, il corpo sottrae a tutti i
saperi il loro referente, e alle economie il loro senso. E tutti li fa
oscillare.
Per Galimberti, riproporre oggi l’ambivalenza del corpo e della sua
realtà significa scoprire il corpo come il custode di un senso che sta
prima di ogni significato, e che nessun significato promosso dalla
decisione scientifica può abolire, perché è prima di ogni inizio e
continua oltre ogni conclusione. Ed è questa la sfida del corpo…
Silvio Giordano | Umberto Galimberti
Silvio Giordano MORBUS SINE MATERIA II E’ straordinario che sia così perfetta l’illusione che la bellezza è bontà. Lev Tolstoi
La pornografia non conosce l’uomo che ha di fronte ma il suo corpo,
la medicina non conosce l’uomo che ha di fronte ma il suo organismo. La
moda espone solo corpi “prefabbricati” non persone, lo sport vuole solo
dei cyborg perfetti e vincenti pronti a salire sul podio, nei social
network il culto del se è la prima regola.
Se la società contemporanea non trattasse il proprio corpo e il corpo
degli altri come qualcosa di esterno forse il mondo non sarebbe quel
luogo freddo e cinico che sta diventando.
Morbus Sine Materia II è il secondo capitolo della ricerca artistica
di Silvio Giordano. Una proiezione di lavori fotografici come
accompagnamento della Lectio Magistralis di Umberto Galimberti. Sculture
e installazioni che affrontano vari temi come le condizioni sociali
umane, il fanatismo religioso, l’ibridazione scientifica , la ricerca
della perfezione estetica dell’uomo attraverso la cosmetica, il
consumismo di massa e le catastrofi ambientali nucleari come
deformazione corporea. Lo scopo è quello di creare una criticità nel
fruitore attraverso immagini poetiche ed inquietanti. Ricordandoci che
morto il corpo, muore anche l’anima.
3ª Edizione del Festival Città delle 100 Scale
Orfeo Hotel contemporary art project
presentano
Making off
"Private Conversation | Contemporary Theater"
casting | acting | mapping | filming | playing | talking
With Elisa Laraia | Mio D’Andrea | Monica Nicastro | Giovanna D'Amato | Davide Coluzzi DAZ
3 Maggio 2012 Open 10:00 to 22:00
Teatro Francesco Stabile
Piazza Mario Pagano Potenza
Il Making off di Private Conversation spettacolo multimediale con la regia di Elisa Laraia | Orfeo Hotel contemporary art project è una esperienza unica nel suo genere nella città di Potenza, un casting in movimento per uno spettacolo che nel suo concept affronta la relazione tra corpo e mente chiamando il fruitore ad essere attore in una trasposizione di ruoli e di identità. In autunno nella 4ª Edizione del Festival Città delle 100 Scale per Private Conversation centocinquanta fruitori diventeranno attori, lo spazio scenico sarà ribaltato, il pubblico entrerà nel teatro e siederà sul palcoscenico, mentre gli attori si muoveranno nei palchi della galleria.
Il Making off guiderà i fruitori/attori attraverso i diversi momenti della costruzione dello spettacolo, partendo dall'azione attoriale e dalla colonna sonora, per arrivare alla costruzione di scenografie digitali ed oggetti scenici, tramite riprese in video e mapping, esplorando la relazione tra Arte Contemporanea e teatro.
contact
Orfeo hotel contemporary art project
www.orfeohotel.com
www.elisa.laraia.it
3389599361
La pornografia non conosce l’uomo che ha di fronte ma il suo corpo, la medicina non conosce l’uomo che ha di fronte ma il suo organismo. La moda espone solo corpi “prefabbricati” non persone, lo sport vuole solo dei cyborg perfetti e vincenti pronti a salire sul podio, ecc.
Morbus Sine Materia significa malattia senza riscontro organico, malattia della psiche. Ma corpo e psiche sono legati. Morto il corpo, muore anche l’anima. Se la società contemporanea non trattasse il proprio corpo e il corpo degli altri come qualcosa di esterno forse il mondo non sarebbe quel luogo freddo e cinico che sta diventando.
Con questa premessa, Interni Mangiola Lab ospita la mostra Morbus Sine Materia, personale di Silvio Giordano che racchiude i lavori più importanti della sua produzione artistica del 2012. Installazioni video e fotografie che ruotano attorno alle tematiche care all’artista, come le condizioni sociali umane, il fanatismo religioso, l’ibridazione scientifica, il corpo umano alla ricerca della perfezione estetica, il consumismo e le catastrofi ambientali nucleari. Lo scopo è quello di creare una criticità nel fruitore attraverso immagini forti, spesso inquietanti, ma anche poetiche, senza mai negare l’aspetto ironico tipico della personalità dell’artista.
La sua ultima produzione, Stadiodrome, mischia simboli religiosi e calcistici, soprattutto relativi alla tifoseria accanita. Silvio ha portato i suoi amici ultras in studio di registrazione, facendoli recitare delle preghiere cattoliche come se fossero un coro da stadio. Una scultura, una croce di 3 metri, è costruita con palloni di cuoio recuperati nei campi di calcio, usati e ricuciti a mano dall’artista.
The Silver Mirror è, invece, un’indagine sulla vanità e sull’oggetto misterioso ed oscuro dello specchio. Un oggetto che ci svela il tempo a nostra disposizione sul pianeta terra.
In mostra anche serpenti, buste di plastica, reti bruciate, bare a forma di alveari e agnelli sacrificali.
Interni Mangiola Lab è prima di tutto un progetto, un laboratorio di idee e creatività.
Accoglie forme poliedriche di esperienze artistiche e intende promuovere ricerche innovative e in via di definizione. Un vero e proprio work in progress.
Lo spazioa disposizione degli artisti, aperto e neutro, può essere trasformato a seconda delle esigenze ed è ideale per eventi e mostre, workshop e seminari, installazioni e performance.
Interni Mangiola Lab Via Gian Carlo Passeroni 6 – 20135 Milano Metro: Linea Gialla – fermata Porta Romana Tram e Bus: Linea 9 – 29/30 – Linea 24 – Linea 90 – 91 – 92
TAF is pleased to present the exhibition Things, which opens on Monday the 19th of March and will last until the 6th of May 2012. Things is the selected proposal of the Art Foundation’s 2012 open call to young curators.
The exhibition explores the imaginative and creative qualities inherent in the world of things that surround us. Inanimate things come to life, act on their own accord, invade our space and appropriate it, bringing forward the poetical dimension of the everyday. Through choreographing a series of encounters with the objects, the works question the commonplace attitudes we tend to assume towards the established material culture.
The majority of works are the result of the collection and remodelling of commonplace objects. Through different creative processes objects are redefined, highlighting the exciting and surprising element inherent in the ordinary. The exhibition oscillates between order and disorder, organization and randomness, presenting these ideas interdependently.
Delving into the strange world of things, the exhibition proposes a revolutionary way of managing the everyday, emphasizing the transgressive possibilities of this critical stance towards reality. If in the words of Saramago ‘’…in the new order of things, things are us”, the uprising of things can only point towards our own uprising.
Participating artists Fernanda Almeida, Dimitris Ameladiotis, Katerina Antonopoulou, Rodrigo Carvalho, Carlos Castro, Briony Clarke, Sebastian Contreras, Kostas Daflos, Derek Fenix, Christos Giannoulis, Silvio Giordano, Giorgos Gyparakis, Jeremy Hutchison, Laura Kikauka, Maria-Anna Kollyri, Illiodora Margellos, Miguel Neto, Jordi Planas, Daphne Polyzos, Lucia Quevedo, Michael Schultz, Jan Svankmajer, Yiannis Theodoropoulos, Ur5o
Parallel events From the 19th to the 26th of March, Peter Fischli & David Weiss’s film The Way Things Go will be screened on loop (Free Admission, 30’).
On the opening night, Monday 19.03 at 20.30, the Riders of the Lost Current (Jonne Pitkänen, Markku Metso & Asko Lintunen) will present a sound performance (Free Admission, approximately 15’).
On Saturday, May 5th at 13.00 Katerina Antonopoulou and Daphne Polyzos will run the workshop «Introduction to interactive artworks» (Free admission, approximately 2 hours).
Videoinstallazione site specific di Silvio Giordano.
Video Proiezione su specchio dell'800, all'interno della villa in via xx settembre proprietà della famiglia Cavalli.Firenze.
Ci guardiamo nello specchio, percepiamo il nostro aspetto e nel contempo afferriamo impercettibilmente il nostro essere transeunti, la nostra caducità. Di nuovo affrontiamo il tema del doppio con tutto ciò che esso comporta. Il dialogo silenzioso offerto con lo specchio da Silvio Giordano ci pone davanti a un memento mori rinnovato. Siamo passeggeri… passeggeri vanitosi
DNAXX, VIA XX SETTEMBRE 98 FIRENZE
THE SILVER MIRROR - Silvio Giordano
a cura di Carolina Orlandini
inaugurazione giovedì 23 febbraio 2012 ore 18.30
Dal 24 febbraio al 16 marzo 2012 solo su appuntamento
orario 10:00 - 17:00 - tel. 055 582401
ROOMBERG Project Space di ROMBERG Arte Contemporanea
presenta la terza tappa della rassegna PhotoReload
a cura di Italo Bergantini e Alessandro Trabucco
MATTEO CREMONESI / SILVIO GIORDANO / CLAUDIO SPOLETINI / VIDEO DI ANDREJ MUSSA
La mostra presenta i lavori fotografici di Matteo Cremonesi, Silvio Giordano, Claudio Spoletini e un video di Andrej Mussa. Col termine “Augmented Reality”, Realtà Aumentata, si indicano le possibilità offerte dalla tecnologia digitale di potenziamento della realtà effettiva attraverso l’utilizzo di applicazioni grafiche, audio, video e di localizzazione geografica. Per effetto di una trasposizione metaforica, possiamo adattare questo termine a quella fotografia che tende a proporre una visione della realtà modificata alla fonte, cioè con l’aggiunta (aumento) di informazioni (digitali, ma anche manuali o concettuali) in grado di proporne una nuova ed inedita esperienza visiva
ROMBERG
ARTE CONTEMPORANEA
ROOMBERG PROJECT SPACE
Sedi espositive / 17°floor / ground floor /
Viale Le Corbusier 39 / Torre Baccari / 04100 Latina
orario di galleria: lunedì 16/19,30 – dal martedì al sabato 10/13 – 16/19,30 (domenica chiuso / lunedì mattina su appuntamento)
Orari: martedì - sabato 4 - 7 pm e per appuntamento
Stadiodrome è la rappresentazione perfetta di quello che accade quando si tende a idolatrare ciecamente una realtà e un proprio modo di essere. Silvio Giordano esplora il sottile confine che corre tra la fede e il bisogno dell'uomo di sentirsi parte di un qualcosa di più grande. Se vogliamo la sua è un'indagine sensibile e attenta della tipica domenica italiana che si divide, come in un moderno agone, tra il momento del rito religioso e il culto della propria squadra del cuore. A ben vedere le due non sono poi così distanti, entrambe del resto sono portate avanti con ferrea dedizione e passione.
Stadiodrome ci pone infatti di fronte all'esigenza di chiederci cosa spinga a vivere il proprio credo, di qualunque natura sia, fino ai suoi esiti più estremi: la passione cieca e il sacrificio. I cori degli stadi, i fumogeni e la concitazione del battere di mani fanno da cornice a elementi che richiamano da subito alla memoria simboli della religione cattolica senza però risultare offensivi. Quella di Silvio Giordano non è una provocazione fine a se stessa, ma cerca piuttosto di essere un modo di stimolare chi guarda e di porre soprattutto il seme del dubbio riguardo alla direzione verso la quale stiamo andando. E se ci stessimo prendendo tutti troppo sul serio?
Dal 24 febbraio al 16 marzo 2012 solo su appuntamento
orario 10:00 - 17:00 - tel. 055 582401
Silvio Giordano sembra aver trovato il perfetto connubio tra The Silver Mirror e lo spazio in cui è collocato, un esempio di site-specific molto ben riuscito. Il lavoro The Silver Mirror infatti trae ispirazione non solo dalla riflessione sul tema della vanità ma anche dal villino dove è ospitato. Costruito tra la fine dell’ ‘800 e primi del ‘900, è di proprietà della famiglia Cavalli, noti stilisti, che usavano tali spazi sia come residenza privata (il corpo principale, “il villino”) che come primo atelier di moda e laboratorio creativo (“la dependance”).
La ricerca di Silvio Giordano sulla vanità quindi idealmente ben si sposa con un contesto così interessante. The Silver Mirror ci porta ad esplorare i suoi simboli connaturati: il serpente, la mela e lo specchio, in un gioco ammiccante di rimandi. Se il primo, che si annida indisturbato, sembra essere un richiamo al pericolo che si cela anche in mezzo ai puri e ai deboli, l’altra è il simbolo innocente della più tremenda tentazione e del peccato. Da Adamo ed Eva, al giudizio di Paride fino a Grimilde, la regina cattiva di Biancaneve, sono solo alcuni degli episodi in cui la mela si ripresenta come elemento che travia e seduce; del resto la mela è anche un simbolo del doppio, viene divisa in due: una metà buona e l’altra velenosa.
Ci guardiamo nello specchio, percepiamo il nostro aspetto e nel contempo afferriamo impercettibilmente il nostro essere transeunti, la nostra caducità. Di nuovo affrontiamo il tema del doppio con tutto ciò che esso comporta. Il dialogo silenzioso offerto con lo specchio da Silvio Giordano ci pone davanti a un memento mori rinnovato. Siamo passeggeri… passeggeri vanitosi.